L'articolo de La Stampa.it, che condivido qui sotto, parla di un libro: «Alone Together» (Soli insieme), scritto da Sherry Turkle, psicologa e direttrice del programma «Initiative on Technology and Self» del Mit.
Dopo 15 anni di ricerche e studi, sugli effetti che la tecnologia ha sulle relazioni sociali, l'autrice descrive quella che mi piace definire la "Solitudine dell'avatar", ovvero il cambiamento radicale dell'iterazione tra gli esseri umani.
Lo sviluppo di una affettività legata alla distanza, di regole e comportamenti anti-corpo, che nella lontananza trovano motivo di compiacimento. L'antitesi dell'abbraccio. La negazione della corpalità a favore di un'intesa psicologica senza eguali.
In Second Life siamo abituati agli incontri d'anime: sono all'ordine del giorno. Che questi matrimoni emozionali possano sostituirsi stabilmente ai piaceri a cui gli altri sensi ci hanno da sempre abituati, non mi pare ipotizzabile... ma che dico??? IO SONO SOLO PIXEL :)
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/finestrasullamerica/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=1926&ID_sezione=58&sezione=
Il cervello è quasi tutto, ma lo sfiorare una mano... osservare un viso cambiare espressione... ridere assieme... ascoltare un respiro...
RispondiEliminaCome si fa a privarsene?
Io sono ANCHE di pixel, ma SOPRATUTTO di SENSI!