giovedì 29 dicembre 2011
INAUGURAZIONE DELLA LAND "GIARDINO D'ASCOLTO"
"Second Life è un labotatorio di relazioni . Parlare, ascoltare ed essere ascoltati sono bisogni irrinunciabili di ogni donna e di ogni uomo.
Abbiamo creato per questo Il Giardino d'ascolto , uno spazio dove poter parlare ed essere ascoltati , dove trovare sostegno e consiglio accompagnati da esperti nella relazione di aiuto alla persona .
Se desiderate aderire al gruppo, ricevere informazioni oppure semplicemente parlare ed essere ascoltati con la garanzia di riservatezza, cercate Caris Randt ( Pedagogista clinico)
o Eviana Robbiani (psicologa)"
Questa è l'autopresentazione della land, poche righe incisive che servivano decisamente a questo metaverso, per trovare una dimensione nuova e costruttiva come da tempo non si vedeva tra le land italiane di second life.
Per Innaugurare il posto, che devo ammettere è un incanto, texturizzato e distribuito negli spazi in maniera squisita, gli owner della land, Caris Randt e Massimo BlinKer, hanno chiamato, per un concertino: Cranston Yordstorm, un professionista di tutto rispetto in rl e in sl.
Il signor Yordstorm mi fa tornare subito indietro nel tempo, con pezzi swingati tra i più famosi, ora per esempio ci omaggia con "Nel Blu dipinto di Blu" made in America e col suo accento che storpia la pronuncia sembra di sentire Sinatra, Dean Martin.. insomma le vecchie guardie dello swing.
Si fa poi trascinante nei 4/4 di "Turn me on" cullandoci con una voce profonda e vibrante che "falseggia" negli acuti in maniera morbida e naturale. Insomma ha un potente strumento vocale che non sforza affatto, non preme con decisione sul diaframma, perciò l'aria scorre piacevolmente tra le sue corde e crea quel "velluto" dei grandi signori del canto.
E' divertente, retrò, si sostiene con delle basi musicali da orchestrina jazz molto precise e ricche di sound, non le solite basi piatte da "karaokista matrimoniale".
Io già ho chiacchierato troppo se mi metto a recensire ogni canzone piuttosto che l'intera performance Marjorie mi licenzia, quindi ora la smetto e vado a godermi il concerto, voi raggiungeteci a Giardino D'ascolto ogni volta che vi va, mi ci troverete spesso anche a me visto che qui sono la vostra amata reporter ma in rl sono molto più vicina alla pedagogia di quanto sospettiate !! Tesori accorrete la festa è ancora in corso! venite ad ascoltarvi la meravigliosa voce di Cranston!!!!!!
martedì 27 dicembre 2011
NEWS DI FINE ANNO SU SL...
IL NOSTRO PRESIDENTE ANNUNCIA NUOVI PRODOTTI LINDEN OLTRE SECOND LIFE:
http://www.newnotizie.it/2011/12/second-life-non-sara-piu-sola/
LINDEN DOLLAR IN CRISI:
http://www.forexinfo.it/Facebook-Credits-un-sistema
AMBASCIATRICE AMERICANA IN SECOND LIFE:
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/12/20/twitter_factor_augusto_valeriani_diplomazia_2_0_laterza.html
NUR MOO: ARTISTA REALE E VIRTUALE
http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/5/113972/Le_immagini_del_silenzio.html
Il team GGDCampania, quando virtuale e reale si integrano
http://www.donnamoderna.com/tempo-libero/ggd-campania-virtuale-reale
http://www.donnamoderna.com/tempo-libero/ggd-campania-virtuale-reale
venerdì 9 dicembre 2011
SECOND LIFE NUOVO MODELLO DI STRATEGIA AZIENDALE...sarà vero?
mercoledì 7 dicembre 2011
Rassegnamoci...
A presto per altre novità
Marjorie
giovedì 24 novembre 2011
CONCERTO DI VIVIANA HOUSTON
Ma bene! arrivo con un pezzo meraviglioso di Elisa in land e la cantante è stupefacente una voce giovane fresca e con molteplici potenzialità che sa perfettamente dominare e sfruttare al momento giusto. E' calda e allo stesso tempo argentina, per la sua estensione e per i suoi vocalizzi che non intralciano l'interpretazione dei pezzi anzi li valorizzano. Si cimenta in tutte interpretazioni impegnative: Elisa, Angun, Jenny B. ecc
Se lo può decisamente permettere anche perchè non gioca di "imitazione" e la sua vocalità si esprime col proprio carattere e con le proprie sfumature emergendo a pieno.
Viviana ha 24 anni e questo è solo un grandissimo vantaggio per lei, perchè se già è a questo punto di maturità musicale col tempo raggiungerà grandi vette ne sono certa.
E' emozionante, è umile, si sa relazionare col pubblico sia in lingua italiana che in lingua inglese, per il metaverso è già promossa a pieni voti... per la real life spero concretizzi, se non lo ha già fatto, il suo sogno e che riesca a vivere di sola musica come di norma desidera ogni musicista.
Baci dalla vostra Shiva Karillion!!!!!!! e chiamate Viviana nelle vostre Land ne vale davvero la pena! :-*
mercoledì 9 novembre 2011
BACK TO HOME
“Dove?” chiesi a Marjorie.
“Guarda in alto e vedrai il Galeone” rispose con aria furbetta.
Orbene, quando si vuole guardare un'imbarcazione di solito non si guarda in alto, a meno che di non essere dediti alla pesca subacquea.
Ma anche stavolta Marjorie aveva ragione. Non si trattava di una nave qualsiasi.
Era il veliero di Nessuno Myoo, sospeso in aria come un desiderio inappagato ed appeso a musicali interrogativi. Non per nulla egli è un musicista in RL, manco a dirlo con la passione del disegno.
Il veliero, dunque. Imponente eppur leggero, immobile eppur fluttuante, antico eppur nuovo ed attuale.
Inafferrabile come i sogni da inseguire, tangibile come un percorso da seguire.
Steampunk? Storia? Filologia? Antiquariato? Fantasy? ...Arte!
Arte che paradossalmente concilia l'inconciliabile mettendo a nudo l'inconsistenza delle contraddizioni che ci tarpano le ali e la fantasia: essa ci dice che si può navigare anche senz'acqua e viaggiare anche senza spostarsi, purché con animo vergine si segua l'istinto e la passione, e con occhi di bimbo si guardi l'orizzonte vicino-lontano dove le favole diventano isole per immaginifici approdi.
E simili a bambini erano gli avatar che popolavano il galeone nella sera del varo. Varo, sì, perche ognuno di loro salpava dentro di sé, cercando mappe nascoste e fantastici astrolabi ad indicare le proprie mete segrete.
Dove andranno?
Dove andremo, a bordo di un sogno e con in tasca il biglietto per la speranza?
Lo chiesi a Nessuno, aggirandomi tra le sartie silenziose ed i legni cigolanti, memori di mari mai vissuti.
“ Va dove ognuno di noi, in teoria, vorrebbe farlo andare” - mi disse sorridendo -
“perché tutti abbiamo un luogo tutto nostro da condividere con le persone che amiamo: in altre parole… casa!”
Casa, sospirava l'autore, e nel suo sguardo lessi mille metafore e mille storie, prestate da antichi libri: Ulisse che tenta l'improbabile ritorno, Enea che fugge da se stesso per cercare la terra promessa, Colombo che insegue illusioni e scopre certezze, tutti naviganti del mondo e dell'anima. Tutto giusto, tutto vero, tutto condivisibile; ognuno con la propria sensibilità e le proprie aspirazioni. Comprese quelle di Nessuno, che ama confrontarsi con le sensazioni e le emozioni di chi osserva le sue opere
“ Tu sei sostenitore della tesi secondo cui è il fruitore che compartecipa all'attribuzione di un significato all'opera d'arte?” gli chiesi già intuendo la risposta.
“Assolutamente sì” - fu l'inevitabile risposta - “sono uno che riempie di molte parole le opere che manda in giro, ma si incuriosisce molto delle diverse interpretazioni fornite dagli altri che osservano con occhi diversi dai miei.”
Riflessione ovvia: ma non è questa una delle caratteristiche peculiari dell'espressione artistica?
Nessuno, tuttavia, è modesto: “Spesso trovo degli spunti di riflessione molto profondi e molto 'vicini' senza esserci arrivato prima, un po' come mettersi in discussione davanti a tutti e scoprire ogni volta degli aspetti nuovi di se stessi.”
E fin qui va bene: fa parte del gioco e risponde pienamente ai canoni estetici della comunicazione figurativa. Ma lui va oltre e si schernisce mettendo in discussione che la sua sia vera arte: “Non mi considero un artista, né virtuale né reale; faccio sculture, quando mi riesce anche molto bene, ma fare dell'arte - e farla seriamente - è tutta un'altra faccenda: ho troppo rispetto dell'arte vera per avvicinarmici.”
“Hai detto che ti consideri uno scultore e non un artista” - soggiunsi perplesso - “ma secondo te la scultura non è una forma d'arte?”
“Certo che la scultura è una forma d'arte” - precisò - “ma non la mia. Mi spiego: nella mia scultura cerco un modo per rappresentare un'idea, secondo linee che convergano il più possibile ad un universo interiore tutto da esplorare, ma non per questo necessariamente artistico, almeno non nelle intenzioni.”
“Un percorso che però puo' assumere la connotazione estetica dell'arte” - puntualizzai.
“Sì, questo si” - ammise Nessuno - ed è il motivo per cui l'equivoco persiste.”
Allora ben vengano tutti gli equivoci, i paradossi e le contraddizioni – non potetti fare a meno di pensare - se da essi può scaturire la vera arte.
A questo punto sorgeva spontanea la fatidica domanda: “Cos'è l'arte virtuale per te? qualcosa di specifico, un segmento di nicchia, o è arte tout court?”
Nessuno abilmente evitò il trabocchetto: “Per me l'arte virtuale ha rappresentato un modo per esprimere in assoluta libertà la mia creatività.”
Elementare, Watson-Myoo, elementare... ma tutt'altro che scontato, e tu lo sai bene. La libertà è un diritto dell'artista, è un suo dovere verso se stesso e gli altri, e spesso è anche una conquista. Ed il galeone spagnolo la sua libertà se la merita e se la gode mentre essa fischia silenziosa come il vento tra le gomene tese, ne gonfia le vele immobili sospingendolo verso l'infinita patria degli affetti, lo fa inclinare di lato in un “fermo immagine scattato nel momento di massimo movimento”, come Nessuno stesso mi suggerì.
Era bello visitare la nave, entrare nella stiva, salire sui ponti e scendere in coperta. Una caccia al tesoro che non era quello dei pirati, ma il tesoro degli affetti che ognuno porta nel cuore e che il racconto non-racconto delle avventure di viaggio del veliero proiettava nei segni di una sottintesa umanità che tutto permeava.
Già, perché il galeone non è disabitato. C'è qualcuno. O i simboli di qualcuno. O i suoi pezzi smontati e rimontati, ripensati e ri-costruiti per assurgere a nuovi significati, in bilico tra mistero e rivelazione, gioia e dolore, passato e futuro.
Nessuno ha così disseminato l'opera di indizi che diventano prove e di suggerimenti che sublimano in suggestioni: brandelli di mente e di cuore, tasselli di un nostalgico puzzle che conducono l'osservatore attento alla (ri)scoperta di accadimenti appena accennati per farli propri e riviverli attraverso la propria sensibilità, diventando egli stesso co-autore del racconto e compartecipe della gestazione di un'opera perennemente 'in fieri'.
Potremmo pensare ai manichini surrealisti di De Chirico o alle figure cubiste di Braque e Picasso, ma ogni riferimento puramente accademico sfuma nella pietas suscitata da una foto di affetti familiari accanto alla figura ranicchiata in posizione quasi fetale, come in attesa di un risveglio o di una rinascita, con nuovi occhi (i donated you my eyes because you could see) e cuore nuovo (and my hearth because you could love).
In the trip of life... ma tu, Nessuno, dove viaggi? Sul ponte, sulla coffa, nella stiva o in coperta?
“Tutto il galeone è una grande metafora e come tale io la tratto; i mie 'pezzi' sono ovunque, cuore, occhi, corpo, desideri...” - mi disse - “perché io cerco di esprimere tutto ciò che mi emoziona: la bellezza, l'energia, la leggerezza, il movimento, la poesia.
Bravo Nessuno, ci hai fatto viaggiare con te alla ricerca di ciò che rischiamo di perdere per strada senza nemmeno saperlo.
lunedì 7 novembre 2011
CONCERTO DI MOMI HALLISON AD ALASKA
Comincio subito col dire che Momi è molto frizzante e cerca un immediato contatto col pubblico, ha un avatar strafico curato nei minimi dettagli che mi piace parecchio e un ottimo microfono che cattura in profondità la sua voce.
"Dream a little dream of me" di Mama Cass apre il concerto, un pezzo non proprio facilissimo che Momi regge bene, è abbastanza intonata, ma la respirazione a volte si perde per strada, nel complesso però una buona esecuzione e le basi sono fedeli alle canzoni originali.
Secondo pezzo difficilissimo di Norha Johnes, "i don't no way".. Momi sicuramente sceglie pezzi appropriati alla sua voce per ciò che riguarda la sensualità e la morbidezza del colore della voce, ma sono ,ripeto, brani molto impegnativi e bisogna preparsi bene nelle pause nei fiati e tentare di non caricare troppo la voce di "fronzoli" che a volte invece di arricchire il pezzo, infastidiscono. Ora divento cattivissima! ehehe sta per eseguire "ain't no sunshine" nella versione di Eva Cassidy e difatti non c'è competizione, io anche adoro Eva mi piacerebbe tributarla, ma se la mia voce non si può approcciare alle sue sonorità eviterei. Oggi sono più cattiva che mai solo per un discorso di "protezione"nei confronti della musica, è ovvio che quando la qualità del repertorio si fa alta tendo ad essere bacchettone.
Il mio Voto nonostante tutto è comunque positivo perchè ci vuole ogni tanto qualcuno che abbia il coraggio di osare e poi Momi scherza molto con la sua voce sulla sensualità di certe vibrazioni, ha sound è indubbio, ma deve affinarsi sia con le basi (cosa affatto semplice visto che non è come trovare il feeling con un musicista o con uno strumento, ma sono tracce fredde) e cercare di prendere bene i fiati di modo da creare costanza nella melodia senza troppe frammentazioni che tende a coprire con le espirazioni sensuali. Promossa ma mi sbilancio per ora poco 6 e 1/2 . Baci a tutti dalla vostra Shiva Karillion!!!!!! e venite a godervi il concerto qui ad Alaska fino alle 24 Momi ci terrà compagnia!
Peace and Kiss!
giovedì 20 ottobre 2011
USO KWA USO: CANTANTI PARLANTI E DISCHI VOLANTI
lunedì 17 ottobre 2011
RENDICONTO 3^ TRIMESTRE DAI LINDEN LAB
L'economia di Second Life è rimasta stabile nel 3 ° trimestre 2011. Abbiamo chiuso il trimestre con un certo slancio positivo, con un continuo aumento delle iscrizioni e un tasso di cambio stabile con il dollaro Linden che ha ottenuto un lieve apprezzamento, così come una maggiore quantità di Linden Dollar detenuti dai clienti. La maggior parte degli altri criteri di misurazione sono stati coerenti con i recenti livelli.
Per la definizione dei criteri di misurazione in questo post, consulta questa pagina wiki. Clicca su ogni immagine qui sotto per vedere la versione ingrandita.
ISCRIZIONI GIORNALIERE COMPLETATE
Dopo il lancio del nuovo iter di registrazione per nuovi utenti, il miglioramento della offerta Premium e l’introduzione delle Mesh, abbiamo visto un aumento continuo delle registrazioni in tutto il terzo trimestre. In realtà, agosto è stato il mese di più grande crescita di Second Life degli ultimi quattro anni, con una media del 45% di registrazioni completate in più al giorno rispetto al primo trimestre e prima ancora che il nuovo iter di registrazione fosse messo in uso.
mercoledì 12 ottobre 2011
CONCERTO DI NANCE BRODY AD ALASKA!
Chitarra e voceeee!!!!!!!!! era da un po' che non mi capitavano questi concertini folck d'oltre oceano. (Canada per la precisione)
Il mio Boss Marjorie mi ha tippata e sono accorsa, la voce calda, sensuale e "pulita" di Nance mi accoglie avvolgendomi.
La sua chitarra è leggermente imprecisa ma soffice, suonata probabilmente con le dita nonostante il suono sia quello di un'acustica, usa un loop per riempire la base così c'è l'effetto della chitarra d'accompagnamento e della solista, ottima strumentazione audio, lo streaming arriva forte e chiaro, i suoi microfoni raccolgono ogni sfumatura di voce e corde, la chitarra che tiene in mano poi è sicuramente di ottima marca.
Le sue musiche ricordano la dolcezza delle versioni acustiche di Carly Simon e Van Morrison, ma la voce in potenza gratta come quella di Suzi Quatro e nei pezzi più ricchi di rock esprime al meglio questa caratteristica che modula a dovere rendendo particolare le canzoni e creando quasi dei " micro colpi di scena" all'interno del brano.
Quella di stasera è musica buona, è musica che non stanca mai, quella che va bene come sottofondo per una birra al pub e va bene in macchina a tutto volume, va bene ad un concerto e per un tête-à-tête col partner .
Non sono una volpe con l'inglese, quindi non ho la più pallida idea della profondità o meno del contenuto dei testi, però questa ragazza può cantarci tranquillamente una lista di offese che non ci offenderemo comunque! renderebbe dolce ogni sillaba con la sua vocalità. Promossa quindi a livello tecnico, vocale, strumentale e cantautoriale 10 e lode a Nance!
Vorrei ricordare che l'artista è dal 1999 che fa concerti online e dichiara "Il mio pubblico è qui inworld, i miei fans sono tutti online...ed allora non avrei davvero un posto migliore di questo per esibirmi e condividere la mia musica!" perciò promossa per la lungimiranza avuta all'epoca e la fedeltà dimostrataci!!!
W La musica indipendente senza fronterie e senza lo sciacallaggio delle etichette!!
Baci e rivoluzione dalla vostra Shiva Karillion!
lunedì 10 ottobre 2011
SARDINIA "SERATA ARCHEOLOGICA" Sul sito di Monte D'Accoddi OSPITE DELLA SERATA L'ARCHEOLOGO EUGENIO MURONI
Come sempre la land Sardinia organizza delle serate di spessore culturale come poche se ne vedono su second life. Questa sera siamo in compagnia di un ospite d'eccezione l'archeologo Eugenio Muroni che partendo dal suo ultimo libro "La Dimenticata Nave di Una Patria Perduta" analizza assieme a tutti i presenti l'altare preistorico di Monte d'Accoddi, conosciuto per la sua forma anche come "ziqqurath di Monte d'Accoddi", talvolta scritto anche come "Akkoddi", che è un monumento megalitico, unico nel suo genere, scoperto nel 1954 presso Sassari, in Sardegna, a 11 km dalla città sulla strada che conduce a Porto Torres.
Oltre a discutere delle notizie storiche più rilevanti, la conversazione prende una piega ipercritica, a mio parere giustamente, sulla gestionalità della conservazione del monumento e degli scavi approssimativi che vennero effettuati all'epoca della scoperta. I presenti sono letteralmente immersi nella discussione, non solo interessante per la qualità dell'argomento, ma appassionante per l'amore e il rispetto per la propria terra, l'interesse di sapere cosa c'è e perchè c'è un tesoro del genere "vicino casa". Non saprei riportarvi tutta la conversazione, anche perchè sapete bene che scrivo i miei articoli durante gli eventi, io consiglierei per un primo approccio di dare un'occhiata a wikipedia per capire di cosa stiamo parlando e se volete approfondire procuratevi il libro in questione del professor Muroni e partecipate alle prossime serate della Land che riprenderanno sicuramente l'argomento e ne aggiungeranno di nuovi sui generis.
Ringrazio ancora L'owner Barisone Sirbu e tutto lo staff, sempre cordiali e accoglienti come solo i veri sardi sanno essere ;-)
Un bacione a tutti e ACCULTURATEVI DI PIU'sulla storia della nostra bella Italia.
Baci a tutti dalla vostra Indiana Shiva Karillion Johns!
venerdì 30 settembre 2011
LA "NUOVA" SEDE DI CRAZY PRESS
Il teleport, tuttavia, sembrò ignorare le mie attese. Mi trovai, infatti, davanti ad una costruzione fatiscente e semidiroccata, con una sgangherata insegna che faceva pensare ad un hotel, in un desolato ambiente a metà strada tra archeologia industriale e noir post-apocalittico. Subito pensai ad un errore del viewer, ma subito una voce nota, proveniente dall'interno, mi richiamò alla dura realtà:
- Entra, Pinovit ! -
Fu allora che notai la targa dell'agenzia sulla porta dell'edificio.
Diedi uno sguardo sconsolato al sinistro scenario che mi circondava, fatto di muri scrostati, hangar abbandonati, rifiuti, relitti e residuati di attività ormai morte, ed entrai.
Mi guardai intorno cercando l'autrice del richiamo di cui sopra, ma vedevo solo squallore e decadenza; stavo per uscire per sfuggire al tanfo di stantìo e di umidità che permeava il locale quando notai due scarpe da donna su una traballante scrivania in un angolo della sala.
Aguzzando lo sguardo, mi resi conto che collegate alle scarpe c'erano due gambe, e collegata alle gambe c'era Marjorie Fargis, mollemente adagiata sulla sua sedia direttiva, nella stessa posa – e con lo stesso sguardo nel contempo beato ed assorto - che assumeva sdraiandosi sull'amaca della meravigliosa spiaggia polinesiana.
- E perché mai? - chiese ammiccando sorniona, mentre una imprecisata sagoma oscura si muoveva sulla scrivania.
- Ma come sarebbe... in questo posto... l'agenzia... è vero che sei il Capo... ma.... - balbettai gettando occhiate preoccupate sull'ombra semovente.
- Pino non hai capito nulla! - esclamò lei . - Ma ti sei guardato intorno? -
- Ecco, appunto... - gemetti, ma le parole mi si strozzarono in gola quando capii che la cosa misteriosa sulla scrivania era una grossa pantegana, che evidentemente Marjorie doveva usare come fermacarte, perchè con la punta di una matita la punzecchiava costringendola a riprendere il proprio posto su dei fogli ingialliti ogni volta che cercava di allontanarsi.
- Ma non ti sei reso conto della bellezza di questa location? - soggiunse la direttrice, con il sussiego di un tour operator che sfoglia davanti al naso del cliente un catalogo di resort a 9 stelle sulle barriere coralline o tra i palmeti delle Mauritius.
Stentai a profferire risposta, anche perché il mio sguardo era attratto dal sullodato ratto, davanti al quale Marjorie reggeva la matita a mo' di asticella del salto in alto.
- Pino, non rispondi? - sibilò il Capo, mentre il topo saltava obbediente i 5 cm del cimento.
- Non so che dirti, Marjorie, ma non mi sembra il massimo dell'accoglienza anche perché... -
- Pino! - mi interruppe bruscamente - Ma siamo in Second Life! -
Già, Second Life, pensai, mentre Marjorie alzava l'asticella di altri 5 cm.
- Pino, hai mai sentito parlare di grunge? - sbottò.
- Certo che sì, diamine, sono un esperto di grunge - mentii spudoratamente, mentre l'animale saltava anche il secondo ostacolo. Diavolo d'un Capo, pensai, ammaestra anche gli animali oltre ai suoi malcapitati collaboratori!
- Ed allora dovresti capirne il fascino e l'interesse culturale ed estetico! - sibilò Marjorie, con l'aria di troncare la discussione, mentre troncava anche la perfomance sportiva della pantegana prendendola per la coda e richiudendola con disinvoltura in un cassetto della scrivania.
I rimbrotti della direttrice e l'umana pietà verso lo sfortunato roditore mi intenerirono il cuore inducendomi ad una riflessione più attenta.
In effetti la chiave di lettura giusta dell'ambientazione a dir poco singolare di un punto di incontro, oltre che luogo di lavoro, come può essere un'agenzia di stampa in Second Life, è proprio la considerazione del fatto che ci si trova immersi nella virtualità del metaverso. Un luogo-non luogo, cioé, in cui le contaminazioni intellettuali prevalgono su quelle fisiche ed i canoni estetici possono ribaltarsi in funzione della creatività e dell'inventiva che ne sono alla base, senza contare i presupposti culturali che ne sono la logica premessa.
In Second Life nulla si deteriora da sé, né invecchia spontaneamente, né si rompe o si perde senza che qualcuno non intervenga invecchiando, rompendo, rovinando o sporcando con una maestria quasi sempre superiore a quella richiesta per costruire luoghi ed oggetti nuovi e “belli”, come possono essere considerati nella vita reale. Nulla è affidato al caso: se piove è davvero colpa del gov... anzi dell'owner “ladro”; se un muro è pieno di graffiti si tratta di una sovrascrittura non solo materiale ma anche letteraria di un'opera a suo modo incompleta; se un armadio è pieno di tarli è merito della pazienza del suo artefice che, foro dopo foro, ha imitato lo scorrere del tempo fissandolo nell'istantaneità di uno spazio immutato.
Meraviglia del metaverso, che ci fa entrare con la mente ed il cuore nell'essenza profonda delle cose, spogliandole delle ingannevoli apparenze del deja-vu e proiettandole in un mondo dove il pensiero viene prima dell'azione, e dove nel giudicare cose e persone tutti i sensi non bastano, perché ne occorre un sesto, fatto di mente, cultura, approfondimento, meditazione!
Mi sentii più leggero e libero, grazie a queste riflessioni, non più oppresso dai mefitici miasmi che avevano soffocato il mio respiro ed appannato il mio sguardo. Ora la degradata periferia suburbana si era trasformata agli occhi della mia mente in un'oasi fiorita, il decrepito motel era diventato un albergo di lusso, le scassate suppellettili si erano tramutate in un confortevole arredo, e la vecchia radio a valvole, così come l'obsoleto computer di Marjorie, sembravano ora mostrare come il vintage possa diventare categoria dello spirito. Anche lo scordato – in tutti i sensi – pianoforte da cui provenivano rare dissonanti note, segno di inquietanti presenze, pareva adesso diffondere musica celestiale.
- Ho capito, ho capito, Capo! - dissi avviandomi verso l'uscita.
- Ah, Pino! - chiamò Marjorie puntando la matita verso di me.
- Si...? .
- Quando esci chiudi la porta, non vorrei che qui dentro si rinnovasse l'aria...
- Ma... -
- Niente “ma”...presto ci sarà l'inaugurazione ufficiale! -
- Comunque sia, corriamo il rischio che non venga nessuno! -
- Verrà, verrà – sorrise Marjorie – anzi... Nessuno è già venuto!
Diavolo d'un Capo, aveva ragione!
(continua)
Pinovit Pinion