Il dibattito/gioco, che lo staff
di Alaska ha ideato per stimolare la discussione sui temi caldi della realtà
virtuale, ha prodotto, durante la sua prima puntata, risultati interessanti e
non del tutto scontati.
Di certo si immaginava che alla
domanda “Siete favorevoli o meno al sesso virtuale?” molti si nascondessero
dietro qualsiasi prim evitando di rispondere, soprattutto per il target di
pubblico che si era riunito nell’Arena (pare che i giovani residenti non amino
molto le discussioni e prediligano lasciare l’avi in una discoteca … uno dei
prossimi argomenti di USO KWA USO).
Invece artisti, vip virtuali, owner,
reporter ed altri si sono equamente suddivisi tra le due fazioni antagoniste
argomentando sul pro e contro di questo tabù che tanto ci identifica in rete.
Infatti l’idea di chiamare a
rispondere su questo argomento è nata proprio dall’importanza che ne danno al di
fuori da Second Life e la nostra curiosità era: ci arrabbiamo tanto quando
dicono che SL è un postribolo, ma che ne pensiamo del sesso virtuale? Siamo
davvero tutti impegnatissimi nella ricostruzione virtuale di una socialità che
sia maggiormente sensibile all’intelletto, da non lasciarci mai andare alla
trasposizione illusoria e solitaria della sessualità desiderata?
Non abbiamo parlato di
sentimenti! Non era il tema della serata. La domanda era chiara e chi avesse
frainteso il senso della sfida – mi riferisco alle critiche perbeniste di chi
ha creduto volessimo attirare avatar in sim con un argomento scabroso – può star
tranquillo che non si sono verificati episodi di sovraffollamento e nemmeno di
sesso collettivo.
L’abbiamo chiamata sfida ed
usiamo i termini “antagonisti” ,“contro”, etc. per dare il senso del confronto
che si cerca di stimolare con questo tipo di eventi. Alla fine risulta lampante
anche ai partecipanti che gli argomenti piuttosto che dividere uniscono e che
la soluzione non è una vittoria (sebbene il gioco restituisca un vincitore
ideale) ma una riflessione collettiva sull’argomento proposto.
Ma veniamo al sesso, anzi al
sesso virtuale. Da quanto se ne parla? Sembra quasi che sia uno di quei fenomeni
senza età tipici dell’appiattimento storico imposto dal web. Se vi dicessi che
ne parlavano già 20 anni fa?
Certo dall’idea che ne avevano
allora i media, ci siamo evoluti parecchio e a rivedere come ad esempio il
sesso virtuale venisse immaginato da un italiano bombardato di informazioni
sull’innovazione tecnologica si ride ancora:
Quello che è emerso dal dibattito
è stata l’assoluta convinzione che il sesso reale non abbia rivali (e su questo
credo ci fossero ben pochi dubbi) ma che quello virtuale possa in taluni casi essere
di complemento o di aiuto.
Perché chiunque ride dello sketch al link qui sopra e poi si demonizzano le stesse pratiche sessuali stimolate da uno strumento diverso?
Perché chiunque ride dello sketch al link qui sopra e poi si demonizzano le stesse pratiche sessuali stimolate da uno strumento diverso?
Certo da ragazzini tutti i
maschietti hanno sentito la frase “Attento che diventi cieco”, ma vi è mai
capitato di aver sentito riprendere un adulto per questo? Che la sua sessualità
sia sviluppata tanto da rinunciare definitivamente all’autoerotismo oppure semplicemente
per il rispetto che ogni individuo merita essa diviene con l’età un argomento
personale ed intimo che solitamente non si condivide?
In queste domande è chiaro non
esserci alcun riferimento a qualsiasi patologia o comportamento ad essa legato.
Lungi da me qualsiasi intenzione di argomentare su cose che solo i
professionisti dovrebbero trattare e che prevedono una grandissima
responsabilità.
E’ anche vero che l’immagine che
si da di Second Life è quella di contenitore di anime perse, di luogo in cui
sfogare queste pulsioni sessuali, come se di malattie si parlasse. Il confine
tra l’autoerotismo e la patologia è così sottile?
Spero che qualche medico legga questo
post e ci aiuti a rispondere alla domanda.
Perché le risposte che abbiamo
ricevuto noi durante USO KWA USO sono state di persone che dichiaravano la
propria soddisfazione nel praticare sesso virtuale senza alcuna vergogna e
declamandone perfino i punti a favore rispetto al sesso reale (molto pochi …per
diritto di cronaca devo dire che il confronto proprio non reggeva), e di altre
che dopo averlo provato non lo hanno trovato abbastanza interessante da
continuare.
Un punto in comune tra gli uni e
gli altri è stato che per quel che riguarda le relazioni nate in Second Life e
poi proseguite in RL, avviene un allontanamento progressivo della coppia dal
sesso virtuale. Quindi Second Life come strumento per sopperire alla mancanza
fisica… come unica intimità possibile tra persone lontane che hanno a disposizione solo il pc.
Altri hanno difeso la scelta di
non praticare sesso in SL ed in WEB dicendo che è una perversione e che serve
soltanto a chi non ha la possibilità di fare sesso reale. Ovviamente la
risposta del gruppo Sesso è stata che in RL ci sono molti più modi di fare
sesso di quanto ce ne siano in SL e che una scheda video per far funzionare il
viewer costi di più di un “servizio” da una professionista del sesso in RL.
Ai lettori l’ardua sentenza…io Vi ringrazio tutti per la partecipazione e Vi lascio un video divertente sul sesso virtuale.
Marjorie Fargis
SL Crazy Press
Alaska Staff
interessante articolo!
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