... e senza motivo!



sabato 24 settembre 2011

USO KWA USO: LA SESSUALITA’ VIRTUALE


Il dibattito/gioco, che lo staff di Alaska ha ideato per stimolare la discussione sui temi caldi della realtà virtuale, ha prodotto, durante la sua prima puntata, risultati interessanti e non del tutto scontati.

Di certo si immaginava che alla domanda “Siete favorevoli o meno al sesso virtuale?” molti si nascondessero dietro qualsiasi prim evitando di rispondere, soprattutto per il target di pubblico che si era riunito nell’Arena (pare che i giovani residenti non amino molto le discussioni e prediligano lasciare l’avi in una discoteca … uno dei prossimi argomenti di USO KWA USO).
Invece artisti, vip virtuali, owner, reporter ed altri si sono equamente suddivisi tra le due fazioni antagoniste argomentando sul pro e contro di questo tabù che tanto ci identifica in rete.

Infatti l’idea di chiamare a rispondere su questo argomento è nata proprio dall’importanza che ne danno al di fuori da Second Life e la nostra curiosità era: ci arrabbiamo tanto quando dicono che SL è un postribolo, ma che ne pensiamo del sesso virtuale? Siamo davvero tutti impegnatissimi nella ricostruzione virtuale di una socialità che sia maggiormente sensibile all’intelletto, da non lasciarci mai andare alla trasposizione illusoria e solitaria della sessualità desiderata?

Non abbiamo parlato di sentimenti! Non era il tema della serata. La domanda era chiara e chi avesse frainteso il senso della sfida – mi riferisco alle critiche perbeniste di chi ha creduto volessimo attirare avatar in sim con un argomento scabroso – può star tranquillo che non si sono verificati episodi di sovraffollamento e nemmeno di sesso collettivo.
L’abbiamo chiamata sfida ed usiamo i termini “antagonisti” ,“contro”, etc. per dare il senso del confronto che si cerca di stimolare con questo tipo di eventi. Alla fine risulta lampante anche ai partecipanti che gli argomenti piuttosto che dividere uniscono e che la soluzione non è una vittoria (sebbene il gioco restituisca un vincitore ideale) ma una riflessione collettiva sull’argomento proposto.
Ma veniamo al sesso, anzi al sesso virtuale. Da quanto se ne parla? Sembra quasi che sia uno di quei fenomeni senza età tipici dell’appiattimento storico imposto dal web. Se vi dicessi che ne parlavano già 20 anni fa?


Certo dall’idea che ne avevano allora i media, ci siamo evoluti parecchio e a rivedere come ad esempio il sesso virtuale venisse immaginato da un italiano bombardato di informazioni sull’innovazione tecnologica si ride ancora:

Quello che è emerso dal dibattito è stata l’assoluta convinzione che il sesso reale non abbia rivali (e su questo credo ci fossero ben pochi dubbi) ma che quello virtuale possa in taluni casi essere di complemento o di aiuto.
Perché chiunque ride dello sketch al link qui sopra e poi si demonizzano le stesse pratiche sessuali stimolate da uno strumento diverso?
Certo da ragazzini tutti i maschietti hanno sentito la frase “Attento che diventi cieco”, ma vi è mai capitato di aver sentito riprendere un adulto per questo? Che la sua sessualità sia sviluppata tanto da rinunciare definitivamente all’autoerotismo oppure semplicemente per il rispetto che ogni individuo merita essa diviene con l’età un argomento personale ed intimo che solitamente non si condivide?
In queste domande è chiaro non esserci alcun riferimento a qualsiasi patologia o comportamento ad essa legato. Lungi da me qualsiasi intenzione di argomentare su cose che solo i professionisti dovrebbero trattare e che prevedono una grandissima responsabilità.

E’ anche vero che l’immagine che si da di Second Life è quella di contenitore di anime perse, di luogo in cui sfogare queste pulsioni sessuali, come se di malattie si parlasse. Il confine tra l’autoerotismo e la patologia è così sottile?

Spero che qualche medico legga questo post e ci aiuti a rispondere alla domanda.
Perché le risposte che abbiamo ricevuto noi durante USO KWA USO sono state di persone che dichiaravano la propria soddisfazione nel praticare sesso virtuale senza alcuna vergogna e declamandone perfino i punti a favore rispetto al sesso reale (molto pochi …per diritto di cronaca devo dire che il confronto proprio non reggeva), e di altre che dopo averlo provato non lo hanno trovato abbastanza interessante da continuare.
Un punto in comune tra gli uni e gli altri è stato che per quel che riguarda le relazioni nate in Second Life e poi proseguite in RL, avviene un allontanamento progressivo della coppia dal sesso virtuale. Quindi Second Life come strumento per sopperire alla mancanza fisica… come unica intimità possibile tra persone lontane che hanno a  disposizione solo il pc.
Altri hanno difeso la scelta di non praticare sesso in SL ed in WEB dicendo che è una perversione e che serve soltanto a chi non ha la possibilità di fare sesso reale. Ovviamente la risposta del gruppo Sesso è stata che in RL ci sono molti più modi di fare sesso di quanto ce ne siano in SL e che una scheda video per far funzionare il viewer costi di più di un “servizio” da una professionista del sesso  in RL.


Ai lettori l’ardua sentenza…io Vi ringrazio tutti per la partecipazione e Vi lascio un video divertente sul sesso virtuale.

Marjorie Fargis
SL Crazy Press
Alaska Staff



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